Twilight capovolto: il vampiro è lei

13 Gennaio 2016

Regalo ai fan? Operazione di marketing? Esperimento letterario? Sono tanti gli interrogativi attorno a Life and Death, l’ultimo libro di Stephenie Meyer che esce in un’edizione speciale per festeggiare il decennale di Twilight. Il romanzo viene pubblicato in Italia da Fazi il prossimo 14 gennaio in un formato «bifronte»: da una parte il bestseller, apparso in Italia nel 2006, e dall’altra il nuovo romanzo. Che cos’è Life and Death? Non si tratta di un nuovo libro ma neppure di una riedizione, piuttosto di una variazione sul tema, un Twilight «re-immaginato», come suggerisce Meyer, scrittrice 42enne che vive in Arizona.

Facciamo un passo indietro e torniamo al primo Twilight: la storia ha inaugurato una saga con 155 milioni di lettori nel mondo, oltre 5 milioni in Italia; la serie è approdata sul grande schermo in cinque film di successo, ha lanciato gli attori Robert Pattinson e Kristen Stewart e ha aperto una stagione «Vampiresca» che ancora prosegue in tv (con serie come The Vampire Diaries).

Nel romanzo si raccontava dell’amore impossibile tra i diciassettenni Bella ed Edward, lui vampiro, lei ragazza normale. Bella era stata vista come lo stereotipo della fanciulla in pericolo dei romanzi d’altri tempi, una definizione che all’autrice non è mai andata a genio: nella Prefazione al nuovo romanzo spiega che Bella, dal suo punto di vista, è solo «un normalissimo essere umano circondato da uno stuolo di personaggi, buoni e cattivi, tutti dotati di superpoteri». E a chi le rimprovera di aver tratteggiato una figura di ragazza che pensa solo all’amore, l’autrice risponde che «Twilight rimane una storia sulla magia e la febbrile ossessione che ci coglie quando viviamo il nostro primo amore». E tale rimane «al di la di qualsiasi differenza di sesso, o di razza». Meyer ha sempre sostenuto che, se il vampiro fosse stato Bella e il ragazzo normale Edward, la storia sarebbe stata la stessa.

Life and Death è esattamente questo: la dimostrazione di questo presupposto, la vicenda è la stessa solo immaginata a ruoli invertiti, al posto di Isabella (Bella) c’è Beaufort (Beau) e la vampira Edythe invece del vampiro Edward.

Perché Stephenie Meyer ha scritto un romanzo che sembra un gioco letterario? La prima risposta la dà l’autrice: voleva fare un regalo ai fan. Un’altra spiegazione viene dal marketing: complice un’edizione doubleface (a un prezzo abbordabile ), l’oggetto diventa una tentazione irresistibile (e la mela in copertina è un segnale) per i fan, gli young adult di ieri, e per i nuovi lettori, gli young adult di oggi; in America dove il volume celebrativo e uscito a ottobre siamo gia intorno al milione di copie.

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La storia di Beau e Edythe, annuncia l’autrice nella Prefazione, ha reso il mondo di Forks, dove si svolge la storia, «giovane e fresco». Vero. Ma Life and Death potrebbe andare oltre e segnare una nuova tappa nell’evoluzione del bestseller in formato extra large. Finora nelle serie avevamo avuto a che fare con differenti pov (point of view), vale a dire il racconto di una stessa vicenda da un diverso punto di vista. Alla categoria appartiene Grey di E. L. James: le Sfumature raccontate dal protagonista maschile; il romanzo ha venduto quattro milioni di copie nel mondo e oltre 400 mila in Italia, dove e stato il libro più venduto del 2015; e la formula vale anche per la saga romantica After di Anna Todd che dopo la versione della giovane Tessa farà conoscere, in primavera con il romanzo Before, il pov di Hardin, con scene inedite della love story e del passato del protagonista.

Quello del diverso punto di vista è un approccio con cui, in passato, Twilight aveva giocato: nel primo volume e nel secondo, New Moon (2006) la storia è vista da Bella; il terzo, Eclipse (2007), introduce lo sguardo dell’amico Jacobe che si ritrova anche nel quarto Breaking Dawn (2008). Nel ciclo di Meyer Midnight Sun avrebbe dovuto essere il quinto atto con la storia dal punto di vista del vampiro Edward, ma il progetto nel 2008 è stato interrotto dall’autrice dopo che i contenuti in lavorazione erano stati illegalmente diffusi in rete. Forse gli aficionados si aspettavano proprio quel romanzo come regalo per il decennale di Twilight tanto che è la stessa Meyer, in apertura alla Prefazione, a mettere avanti le mani e a scusarsi: «Mi dispiace. Per due ragioni. Perché questa storia non è del tutto nuova e perché non è Midnight Sun».

L’elemento di novità di Life and Death è che non si regge sul cambio di punto di vista, ma sul mettersi nei panni di qualcun altro. Sembra più un gioco letterario alla maniera degli Esercizi di stile di Raymond Queneau in cui una stessa situazione viene declinata in differenti modi. Chi conosce la storia ha il vantaggio di sapere già quello che accadrà: gli episodi sono gli stessi e i titoli dei capitoli pure. Il gioco è anche vedere come le cose accadono in Twilight e come nel suo «gemello diverso» Life and Death.

L’inizio è per entrambi con la partenza dall’assolata Phoenix e l’arrivo nella piovosa Forks, nello Stato di Washington: cambia l’abbigliamento, Bella indossa la sua «camicia preferita di sangallo»; Beau ha la maglietta del cuore, «quella dei Monty Python con la palma e le rondini». 

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L’autrice quantifica cambiamenti e adattamenti dall’originale alla versione reimagined: la maggior parte degli interventi (il 70% dice Meyer) deriva dall’avere compiuto un nuovo editing del romanzo. Mentre solo il 5% – dice la scrittrice – è dovuto al cambio di sesso del protagonista e di altri personaggi (il più noto è l’amico di Bella, Jacob, diventato l’amica di Beau, Julie). Un altro 5% di cambiamenti, prosegue Meyer, è dovuta alle differenze di carattere tra Beau («un po’ ossessivo-compulsivo») e Bella (che usa «un linguaggio fiorito» ed è spesso arrabbiata).

Detta così Life and Death sembra un’operazione pensata a tavolino ma Meyer confessa di essersi «divertita a scrivere questa nuova versione». E il lettore scopre con piacere novità e sorprese. Come il fatto che Beau sa essere di gran lunga più romantico di Bella.

Ecco quello che Beau pensa la prima volta che vede Edythe: «Lei non era soltanto bella, era assolutamente perfetta. Una perfezione inquietante, che mi turbava». Molto più sobrio il primo approccio di Bella colpita da un ragazzo «magro», «giovane», «con l’aria da ragazzino», Edward appunto. Ancora più esplicito il romanticismo in occasione del bacio (effusione che tra umani e vampiri ha complicanze che vanno ben oltre l’aspetto sentimentale). «Piegò lentamente la testa e con le sue labbra fredde toccò le mie per la seconda volta con estrema delicatezza, dischiudendole appena», dice Bella di Edward. Più «caldo» e appassionato Beau con Edythe: «Piegò la testa di lato e, con delicatezza, le nostre labbra si sfiorarono. Pian piano le sue labbra incontrarono le mie».

La Meyer ha dedicato il libro ai suoi tre figli Gabe, Seth e Eli, che le hanno permesso di partecipare alle «esperienze di adolescenti». E forse questo suggerisce un’ultima possibile interpretazione di Life and Death.

La letteratura young adult, come il cinema, negli ultimi anni ha visto l’affermarsi di personaggi femminili forti, giovani donne di carattere: chi ha figli adolescenti (come Meyer) non può non essersene accorto. Sono eroine determinate, battagliere, che per nobili cause si espongono senza paura: vale per la formidabile tiratrice con l’arco Katniss di Hunger Games, per la cacciatrice di Shadowhunters, per l’intrepida Tris di Divergent, e ultima arrivata, per Rey, la guerriera armata di spada laser del nuovo Star Wars. Ora pure Twilight “re-immaginato” ha, con la vampira Edythe, la sua amazzone disposta a tutto. Almeno per amore.

Severino Colombo